La paura di perdere la testa

23 novembre 2023


Ricorderete di certo l'episodio in foto, il momento in cui Zinedine Zidane, provocato da Marco Materazzi in un momento di alta tensione agonistica, perde la testa e lo colpisce. Un episodio che probabilmente si è rivelato decisivo per la conquista del titolo mondiale da parte degli azzurri...


Subito dopo aver espugnato il campo di Reggio Calabria, il presidente del Trapani Antonini ha parlato della trasferta di Siracusa come "ultimo ostacolo, poi non ci ferma più nessuno", ed è da domenica scorsa che con le sue dichiarazioni sta provocando e rendendo nervosa una piazza intera che fino a quel momento non gli aveva dedicato alcuna attenzione. In una intervista pubblica, ha dichiarato di essere stato minacciato "ufficialmente", ha anche deriso i "soggetti" che lo avrebbero minacciato e si dice non sicuro di assistere alla partita, benché invitato dal nostro presidente, perché non si sentirebbe al sicuro. Con un minimo di buon senso queste dichiarazioni avrebbero dovuto essere evitate, chi viene minacciato "ufficialmente" dovrebbe denunciare alle autorità ma al tempo stesso evitare di sbandierare ai 4 venti queste minacce (ammesso che siano vere), perché inasprire i toni? Il comportamento, non proprio il massimo da un punto di vista etico, ha le sue spiegazioni. Anche dopo quell'importante vittoria a Reggio, Antonini ha tradito un pizzico di paura (sportiva) nei confronti del Siracusa che quello stesso giorno conquistava la nona vittoria consecutiva sul Licata. Ad oggi, nonostante l'incredibile rendimento, il Trapani rischia di perdere la testa (della classifica), in favore proprio del Siracusa, una situazione delicata, tutt'altro che prevedibile ad inizio stagione in casa granata. E statene certi: benché non lo ammetteranno mai, hanno una paura folle di perdere! E allora le provocazioni. Perché? Perché innervosire l'avversario prima di incontrarlo può avere dei risvolti positivi dal punto di vista del risultato o delle conseguenze. E non si tratta solo della mancata serenità con cui i nostri scenderanno in campo. L'attenzione infatti si è spostata fuori dal campo, con il Trapani che agli occhi dell'opinione pubblica sembra stia andando in una città non sicura, tanto da richiedere le "massime misure di sicurezza" o di "giocare a porte chiuse" e comunque di avere "commissari della Lega" al seguito. I tifosi hanno risposto con degli striscioni -certamente discutibili-, puntualmente strumentalizzati per sostenere la tesi di città insicura, tifoseria pericolosa, ambiente ostile. É anche abbastanza facile immaginare cosa succederebbe se Antonini fosse regolarmente presente in tribuna: da parte sua qualche provocazione non troppo evidente, da parte del pubblico, carico di tensione per la partita, potrebbe esserci qualcuno che perde la testa e rischia di fare qualcosa che vada a ledere la dignità o l'incolumità di Antonini. Con i commissari al seguito a fare da testimoni. Per chiedere la vittoria a tavolino o la squalifica del campo o chissà che altro. Sono scene già viste, più e più volte, soprattutto in categorie minori, ma non solo. Qualcuno ricorderà un derby della provincia di qualche anno fa, in cui un dirigente avversario in tribuna inveì pesantemente contro il pubblico siracusano, ma proprio in quel momento, a pochi secondi dalla fine, gli azzurri segnarono il gol della vittoria e la tribuna cantò uno sfottò nei confronti di quel dirigente. Ecco, domenica dobbiamo evitare qualsiasi atteggiamento ostile nei loro confronti, loro aspettano solo che qualcuno faccia qualcosa nella speranza di trarne vantaggi in classifica, in questa partita o nelle prossime. Neanche un coro, neanche uno scherno, niente. Evitiamo di perdere la testa, lasciamo che a parlare sia solo il campo. E non concludo augurando la vittoria al migliore, concludo augurando la vittoria al Siracusa, anche se non dovesse meritarla, perché quando una partita si trasforma in una buffonata, va bene anche una beffa per ristabilire un minimo di decoro in una città che ha oltre 2750 anni di storia, cultura e soprattutto civiltà. Vi chiedo massima condivisione. Forza Siracusa!


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