Dal Campionato Misto Siciliano alla Serie B

1944-45 e 1945-46
Rudi Miceli

Per raccontare le vicende del calcio a Siracusa nel biennio 1944-1946, è doveroso fare una premessa storica. A seguito della caduta del Fascismo e del celebre armistizio di Cassibile dell’8 Settembre 1943, ne conseguì una netta divisione del territorio italiano: al centro-nord nacque la Repubblica Sociale Italiana di Mussolini, sotto l’egida del Terzo Reich tedesco, mentre al sud venne ricostituito il Regno Sabaudo, sotto il controllo delle potenze alleate. Detto ciò, nel 1944, mentre la prima linea al fronte giunse sulla Linea Gotica (tra la Toscana e le Marche), al sud iniziò un progressivo ritorno alla quotidianità.

Per prima cosa vi fu la “de-fascistizzazione” di qualunque organo o ente locale che avesse avuto a che fare con il regime; stessa cosa accadde per le organizzazioni sportive, le quali vennero quasi tutte radiate. In Sicilia, ad esempio, l’unica società calcistica ad uscire indenne da questo processo fu proprio il nostro Siracusa, il quale mantenne il proprio numero di matricola (49470) per altri cinquant’anni circa, fino al fallimento del 1995.

Ma a tale ritorno alla normalità vi si accostarono sentimenti di indipendenza in tutta l’Isola, ridotta ormai alla fame a causa del conflitto. E proprio in questo contesto, nel novembre del 1944, la Federazione Siciliana degli Sports (una sorta di precursore della futura Lega Sicula) organizzò il Campionato Misto Siciliano 1944-45, un torneo semi-ufficiale che vide la partecipazione di tutte le più importanti realtà calcistiche della regione.

La rosa degli azzurri fu costituita in larga parte da militari di leva, i quali non avevano mai avuto importanti precedenti in ambito calcistico; del resto divenne assai difficile trovare giocatori professionisti dal continente, per via della guerra che ancora imperava nel Settentrione. Tuttavia vi fu anche il ritorno di qualche calciatore di esperienza, spesso si trattava di locali, che indossarono la casacca dei leoncelli tra la fine degli anni trenta e gli inizi degli anni Quaranta. Tra questi ricordiamo su tutti: Egizio Rubino, Oronzo Pugliese, Pietro Cancellieri (nel duplice ruolo di allenatore e giocatore), Marcello Gallitto e Umberto Ambrogio.

Il Siracusa venne inserito nel girone D, assieme alle altre due aretusee Notinese (ritiratasi dopo sole due giornate) e Megara, alle catanesi Virtus ed Etna ed alla fortissima SPAL di Caltanissetta; quest’ultima infatti, arrivò a qualificarsi al primo posto (assieme al Siracusa secondo) al girone successivo. La compagine nissena era composta quasi interamente da militari della Divisione Sabauda (del ricostituito Regio Esercito Co-belligerante), quasi tutti con importanti trascorsi agonistici sul proprio curriculum. Per la cronaca, SPAL e aretusei fecero praticamente un torneo a parte rispetto alle altre, distanziandole di quasi dieci punti.

Tale predominio si ripeté nel raggruppamento successivo, dove a farne le spese furono la Catanese della futura bandiera azzurra Ciano Cavaleri (il quale segnò proprio al Siracusa la rete del definitivo 2-0 etneo, nella sfida di ritorno del 6 Maggio 1945) e la Lega Arsenale Messina. Dunque, a girone di ritorno inoltrato, la classifica fu: SPAL 8, Siracusa 7, Catanese 5, Lega Arsenale Messina 4; decisiva la vittoria esterna degli azzurri, nell’ultima giornata, sui peloritani per 4-1, con reti di Lillo Nobile, Pietro Cancellieri e doppietta di Angelo Bonetto (20 Maggio 1945).

Giunti al girone finale, nulla poterono gli azzurri contro il fortissimo Palermo, il quale vinse a mani basse e a punteggio pieno il torneo, battendo gli aretusei sia al “Vittorio Emanuele III” (2-1), che a “La Favorita” (6-0). Siracusa che, grazie anche all’esclusione dell’Alcamo e alla rinuncia della SPAL contro i rosanero, riuscì ad ottenere un sorprendente secondo posto con soli 2 punti totali, frutto della vittoria sui nisseni nel girone di ritorno.

Al Campionato Misto Siciliano, seguì il Torneo della Liberazione; esso fu un quadrangolare svoltosi a Palermo tra il 14 e il 15 Luglio di quell’anno (una delle tante competizioni locali intente a celebrare la fine delle ostilità belliche), che vide la partecipazione, oltre ai rosanero padroni di casa, anche del Siracusa, del Corda Fratres di Termini Imerese e dell’Italia Libera di Roma (quest’ultima giunta come ospite). Nella partita inaugurale, valevole per la semifinale, il Palermo sconfisse gli azzurri con un netto 3-0, ripetendosi nella finalissima contro i capitolini dell’Italia Libera; il Siracusa dovette accontentarsi del terzo posto, ottenuto grazie alla vittoria nella finalina sui termitani per 1-0.

Nella seconda metà del 1945, vista la definitiva cessazione delle ostilità, la ricostituita FIGC decise di riorganizzarsi, andando incontro alle esigenze logistiche di quel periodo. Infatti la guerra aveva severamente danneggiato parecchie importanti infrastrutture che collegavano il Settentrione al Meridione del Paese e ciò portò, nella stagione 1945-46, alla creazione di due leghe distinte: la Lega Nord e la Lega Centro-Sud. Il nostro Siracusa, in seguito ai meriti sportivi ottenuti in passato, venne collocato nel girone F di Serie C, assieme a blasoni quali Cosenza, Catanzaro, Reggina e Messina; da sottolineare il primo storico derby provinciale con la Leonzio, terminato all’andata con vittoria azzurra per 1-0 (rete decisiva di Ottavio Paparella) ed al ritorno con il successo lentinese per 2-1, con momentaneo pareggio aretuseo di Dario Carussio. Alla fine, a sorpresa, fu la Leone, una squadra di Palermo, a beffare tutti ed a vincere il campionato, ottenendo 28 punti, contro i 27 di Cosenza e Catanzaro, i 25 del Siracusa e i 24 delle peloritane Messina e Gazzi; tuttavia la compagine vincitrice venne assorbita dal Palermo, permettendo così al Cosenza di essere ammesso al campionato cadetto della stagione successiva. E quando ci si apprestava ad organizzarsi per l’ennesimo campionato di terza serie, ecco giungere una fantastica sorpresa: la Lega Centro-Sud decise di allargare i quadri delle società partecipanti, ripescando così in Serie B Catanzaro e Siracusa. La maledizione era stata cancellata e finalmente la Serie B, quell’ossessione tante volte sfiorata in passato, era divenuta realtà. E da qui gli sportivi siracusani iniziarono a sognare ad occhi aperti e quell’azzurro divenne sempre più intenso!




Rudi Miceli

Vedi anche
Stagioni: 1945-46 ~ 1946-47 ~ Calciatori: Egizio Rubino ~ Oronzo Pugliese ~ Pietro Cancellieri ~ Marcello Gallitto ~ Umberto Ambrogio ~ Luciano Cavaleri ~ Angelo Bonetto ~ Allenatori: Pietro Cancellieri