Il cavallo di Troina (1ª parte)

2018-19: rivoluzione estiva e primi allarmi
Fabrizio Syd Santuccio

La stagione precedente aveva visto gli azzurri scivolare da un piazzamento nei play off ad una semplice salvezza senza play out per via di ben 10 punti di penalizzazione. Di conseguenza la tifoseria guardava al futuro avvertendo una imminente catastrofe. L'enorme quantità di punti di penalizzazione palesava problemi finanziari che non lasciavano ben sperare per la salvezza del club.

Voci di corridoio sempre più insistenti accostavano al Siracusa l'imprenditore adranita Giovanni Alì, già presidente del Troina in serie D. La sua squadra, dopo aver sperperato ben 12 punti di vantaggio, uscì sconfitta dallo spareggio contro la Vibonese per stabilire la vincente del girone I che sarebbe stata promossa in serie C. Prima dell'inizio dei play off, Alì sciolse ogni dubbio e confermò le voci su un suo ingresso nella società azzurra nel caso in cui non fosse riuscito ad ottenere la serie C con il suo Troina. Ai play off gli ennesi furono sconfitti dall'Igea Virtus, questo diede inizio alle trattative con Gaetano Cutrufo.

L'accordo iniziale era l'acquisizione del 70% delle quote societarie, con il restante 30% che restava nelle mani di Cutrufo. La tifoseria siracusana in vista dell’accordo, pensò di essere “a cavallo”, ma quel cavallo distrusse il Siracusa calcio dall’interno, come fece quello ben più quello celebre della città di Troia.

Il sollievo per aver scampato l'ennesimo fallimento ravvicinato fu subito mitigato alla cessione dell'intero pacchetto. Segnali sconfortanti arrivarono anche dall'iscrizione al campionato di serie C, avvenuta in ritardo e causa di un punto di penalizzazione e dall'apertura di nuovi canali ufficiali sui social network, perdendo migliaia di utenti già iscritti ai precedenti. Anche la sede scelta per il ritiro precampionato, Troina, fu oggetto di disappunto da una tifoseria che voleva vedere con i propri occhi cosa si stava facendo alla gloriosa maglia azzurra. Era abbastanza evidente che qualcosa non stava andando nel verso giusto. Il “cavallo di Troina” aveva iniziato il suo iter distruttivo.

Fu durante la costruzione della squadra che quel che restava della tifoseria si divise in due schieramenti: da una parte i pochi "speranzosi", che volevano aspettare di vedere i risultati del campo prima di giudicare la rivoluzione attuata; dall'altra i molti "scettici" che fin da subito capirono, e i fatti gli diedero ragione, che il fallimento era stato solo rimandato di un anno.

Il nuovo direttore Nicola Santangelo, smentendo le dichiarazioni iniziali, realizzò un vero e proprio esodo di calciatori da Troina a Siracusa. Una squadra che pochi mesi prima sul campo aveva dimostrato di conquistare i play off e che aveva la difesa meno battuta dell'intera serie C, fu smantellata e ricostruita con calciatori che avevano dimostrato di non saper gestire 12 punti di vantaggio sulla seconda in serie D, né di vincere lo spareggio, né di vincere i play off.

Tra i partenti, a malincuore, vi furono anche Carmine Giordano e Fernando Spinelli, che più volte avevano dichiarato l'intenzione di restare in azzurro e chiudere la carriera con la maglia del Siracusa. Il loro addio fu mal digerito, come quello del portiere Matteo Tomei e di molti altri, perché furono sostituiti con calciatori di livello chiaramente inferiore. L'atmosfera che si era venuta a creare fin dal principio non lasciava ben sperare, soprattutto da un punto di vista organizzativo. In questo clima non proprio professionistico, Daniele Liotti decise di andare via, e fu una grave perdita per la squadra, perché nella stagione precedente aveva avuto un rendimento altissimo, tanto da aggiudicarsi il "Premio SiraPedia 2017-18". Ad attenderlo c'era un futuro verso la serie B. A restare furono solo Marco Turati, Luca Bruno, Manuel Daffara, Marco Palermo ed Emanuele Catania.

Nell'arco della stagione il Siracusa arrivò a schierare in campo ben 7 argentini, ma della grinta e della tecnica che contraddistingue i calciatori sudamericani non si vide neanche l'ombra. I principali volti nuovi furono Francesco Bertolo, Francesco Daniel Celeste, Mariano Fernando Del Col, Pasquale Di Sabatino, Modou Diop, Giacomo Fricano e il fratello Giovanni Fricano, Maurice Gomis, Giuseppe Messina, Vincenzo Mustacciolo, Facundo Gustavo Ott Vale, Nicolas Cesar Rizzo, Rodrigo Martin Tuninetti e il centravanti, presentato come un bomber di altissimo livello Federico Nahuel Vazquez.


La rivoluzione riguardò anche lo staff tecnico, logistico e comunicativo. Paolo Bianco non aveva moltiplicato pani e pesci, ma aveva comunque portato la squadra ai play off, sul campo. Al suo posto venne preso Giuseppe Pagana, privo del patentino di allenatore e per tale motivo affiancato da Ezio Raciti. La comunicazione fu affidata a Gisele Lobato, moglie di uno dei calciatori arrivati da Troina, argentina e con un curriculum importante, ma madrelingua spagnola, pertanto sui canali ufficiali si videro spesso errori che suscitarono un sarcasmo sempre crescente tra i tifosi, che la portò a rassegnare le dimissioni.

Gli animi si fecero ancora più cupi il 9 settembre, quando in un incidente automobilistico avvenuto durante la notte, perse la vita il giovane team manager Davide Artale. In macchina con lui il portiere Gomis, miracolosamente illeso.


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Fabrizio Syd Santuccio

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Stagioni: 2018-19 ~ Calciatori: Francesco Bertolo ~ Luca Bruno ~ Emanuele Catania ~ Francesco Daniel Celeste ~ Marcelo Alvez Nahuel Da Silva ~ Manuel Daffara ~ Mariano Fernando Del Col ~ Pasquale Di Sabatino ~ Modou Diop ~ Giacomo Fricano ~ Giovanni Fricano ~ Maurice Gomis ~ Giuseppe Messina ~ Vincenzo Mustacciolo ~ Facundo Gustavo Ott Vale ~ Marco Palermo ~ Nicolás César Rizzo ~ Rodrigo Martin Tuninetti ~ Marco Turati ~ Federico Nahuel Vazquez ~ Allenatori: Giuseppe Pagana ~ Ezio Raciti ~ Presidenti: Gaetano Cutrufo ~ Giovanni Alì